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Meeting Italiano di TeatrO Sociale

M I T O S  2 0 2 1

14° EDIZIONE
L U C C A  DAL 20 AL 22  A G O S T O 2021

Giro giro tondo cambia il Mondo

Non insegnate ai bambini
non insegnate la vostra morale
è così stanca e malata
potrebbe far male
forse una grave imprudenza
è lasciarli in balia di una falsa coscienza.

logo-2021

Non insegnate ai bambini
ma coltivate voi stessi
il cuore e la mente
stategli sempre vicini
date fiducia all’ amore
il resto è niente.

(Giorgio Gaber, Non insegnate ai bambini)

PROGRAMMA – DETTAGLIO LABORATORI

È per tutti il Teatro Sociale... e quando cambia il Mondo è fondamentale...

COSA VOGLIAMO

Il tema di quest’anno parte da un concetto fin troppo evidente: il Mondo inteso come Società Umana sta cambiando, a velocità forse mai viste prima nella Storia Umana. Come cambia, in che direzione vogliamo farlo andare dipende da noi, dal nostro coraggio e dalla nostra immaginazione e creatività. Se è vero che tanto spesso nella Storia piccoli gruppi di persone hanno indotto grandi trasformazioni, noi di Empatheatre abbiamo capito che il Teatro Sociale è uno strumento di cambiamento, sociale ma personale prima di tutto, molto importante, e con immense potenzialità. Se lo credete anche voi, venite a Mitos, vi aspettiamo aprendo le braccia e il Cuore.

DESCRIZIONE LABORATORI

Plenaria Introduttiva a cura di Empatheatre, la compagnia dei Salvastorie

ORARIO: venerdì 20 agosto 2021 ore 12:00 – 13:00

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Laboratorio A: IL TEATRO GUSTATIVO DEI TAROCCHI
Un laboratorio esperienziale dove i tarocchi ci faranno da specchio e la Mindfulness aiuterà a portare consapevolezza verso luci e ombre delle nostre carte e di noi per evitare di ricadere nei soliti automatismi. Disciplina: TEATRO SOCIALE, TAROCCHI, MINDFUL EATING, ROLE PLAYING. MINFULNESS.
– conduttrice Marta Di Giulio, Torino (Max. 22 partecipanti) ;

ORARIO: venerdì 20 agosto 2021 ore 14:30 – 18:30 e sabato 21 agosto ore 9:30 – 13:30
È prevista una PERFORMANCE FINALE che si svolgerà nel pomeriggio di sabato 21 agosto

Un laboratorio esperienziale dove i tarocchi ci faranno da specchio e la Mindfulness aiuterà a portare consapevolezza verso luci e ombre delle nostre carte e di noi per evitare di ricadere nei soliti automatismi. Da questo lavoro trasformativo i tarocchi verranno integrati dentro ognuno per creare storie e abilità narrative utili per l’interpretazione.
Il laboratorio sarà un percorso tra rito teatrale, momenti di Mindfulness e improvviazioni teatrali che guideranno i partecipanti verso un lavoro interiore, di benessere e creativo che darà gli strumenti per scoprire e riscoprire il potere immaginifico dei tarocchi e che ognuno potrà esprimere.
Con le carte esploreremo anche il cibo e la Mindful Eating per creare una performance rituale corale e gustativa da portare in una piazza di Lucca. Sarà un momento importante di conclusione del laboratorio e dell’esperienza dove ognuno porterà nel Mondo la forza della propria carta per condividerne la sua essenza.

Ai partecipanti è richiesto di portare: incenso oppure una campana tibetana, cimbali o altri oggetti che ritenete rituali, anche semplici (acqua, sale…). Immaginate di portare un oggetto rituale quindi non portare un pacco di sale ma al massimo anche un contenitore dove tenerlo.
Portare 1-2 abiti leggeri ed eleganti, senza scritte, su tinte chiare come il bianco, ecrù, foulard giallo, blu, rosso, potete portarli tutti e tre i colori se li avete. Un mazzo di tarocchi, se lo avete.

Marta Di Giulio: performer, insegnate di Mindfulness, Assaggiatrice di Vino. Si forma presso l’Università di Torino e consegue il Master in Teatro Sociale e di Comunità. Per la sua tesi scrive il progetto di promozione della salute “Le abilità che creano benessere”, partendo da una ricerca sulla Psiconeuroendocrinoimmunologia e l’utilizzo della Mindfulness e del Teatro Sociale. Nel 2016 “Le abilità che creano benessere” viene svolto presso l’Università di Torino come progetto di ricerca, monitorato e valutato positivamente dalla Facoltà di Psicologia. Attualmente è iscritta al Master di Mindfulness e Neuroscienze presso la facoltà di psicologia e medicina dell’Università La Sapienza di Roma.

Sviluppa il suo studio e lavoro con l’obbiettivo di lavorare sulla consapevolezza nella vita di tutti i giorni utilizzando la Mindfulness e pratiche teatrali per creare percorsi esperienziali. Svolge le sue attività di Mindful Eating, Drinking, Wine Tasting presso Slow Food, Green Me, Im.patto di Nova Coop, Eataly, Festival in varie città d’Italia.

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Laboratorio B: ESSERE MUSICA
Lo strumento più antico a disposizione è il corpo
Laboratorio di ritmica musicale con la body percussion.
Disciplina: BODY PERCUSSION.
– conduttore Riccardo Pinotti (Giro del Cielo SCS – Reggio Emilia)- (Max. 25 partecipanti);

ORARIO: venerdì 20 agosto 2021 ore 14:30 – 18:30 e sabato 21 agosto ore 9:30 – 13:30
A fine laboratorio (nel pomeriggio del sabato 21) i partecipanti verranno coinvolti in una PERFORMANCE a cielo aperto ( flash mob) in una delle piazze della città.

Il laboratorio ha come scopo l’entrare in contatto con l’elemento ritmico come fondamento della soggettività e dell’intersoggettività, sfruttandone le potenzialità espressive e le implicazioni prosociali ed inclusive. Focalizzando l’attenzione sul ritmo e sulle sue innumerevoli sfaccettature, si inizia giocando in gruppo con il proprio corpo, e si creano le premesse per favorire un clima di apertura e di fiducia divertente e stimolante.

L’approccio metodologico è di tipo esperienziale e sensoriale, il laboratorio è prettamente operativo per offrire un approccio diretto ed immediato al giocare e al costruire musica in un’ottica integrata. I partecipanti vengono messi nella condizione di lavorare e apprendere fin da subito come se fossero essi stessi un gruppo classe, indipendentemente dai contesti lavorativi di appartenenza.

Il “drumming”, inteso come il “percuotere” è l’azione del gioco, il minimo comune denominatore motore della sincronizzazione globale: suonare il corpo, piccole percussioni, tubi sonori, ma anche oggetti di uso comune permette lo sviluppo del senso di musicalità presente in ognuno di noi e allo stesso tempo, affina una serie di competenze relazionali specifiche e di gestione di dinamiche interpersonali, necessarie nel lavoro ordinario e più in generale nella vita di ognuno di noi.
Materiali: tutti gli strumenti verranno forniti dal conduttore. Si consiglia un abbigliamento comodo adatto a muoversi liberamente nello spazio.

Riccardo Pinotti: Laureato in Scienze Antropologiche (Alma Mater Studiorum, Bologna), esperto in Gestione delle Risorse Umane (Master post-laurea, Bologna Business School, Bologna), Batterista e Percussionista (diplomato ai corsi professional di batteria e percussioni c/o Drums Professional School, Reggio Emilia), Educatore e Socio fondatore della Cooperativa Sociale “Giro del Cielo” (Reggio Emilia), affianca al suo lavoro di Educatore quello di Musicista e Insegnante di propedeutica musicale, body percussion, batteria e percussioni.

Collabora con diverse realtà presenti sul territorio proponendo progetti musicali per tutte le fasce di età creando gruppi spettacolo di bambini e adulti.

E’ autore dell’opera divisa in tre volumi “Body Percussion” insieme al M° Ciro Paduano e del volume “Classical and Body Music” (editi da Progetti Sonori).

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Laboratorio C: IL CANTO IN CERCHIO
L’ incontro attraverso la musica. Sarà il canto il medium principe di questo laboratorio. Le attività proposte hanno l’intenzione di stimolare non solo la propria creatività ma anche la vicinanza emotiva con gli altri.
Disciplina: SOCIODRAMMA E CANTO
– conduttrici Anna Lamo e MariaLaura Lococo, Venezia (max. 20 partecipanti);

ORARIO: venerdì 20 agosto 2021 ore 14:30 – 18:30 e sabato 21 agosto ore 9:30 – 13:30

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo quando è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.” (MARTHA MEDEIROS)

Abbiamo scelto le parole di questa poesia per introdurre il laboratorio, che ha l’intenzione di far assaporare ai partecipanti quello strano disequilibrio che si avverte quando usciamo dalla così detta “zona confort”. Ai partecipanti saranno offerti stimoli che possono mettere in crisi le abitudini mentali, le routine comportamentali e quei meccanismi psicologici che creano un rigido modo di affrontare le situazioni inaspettate, avranno così la possibilità di conoscere se stessi, le proprie potenzialità e le capacità di scomporre certi puzzle mentali per provare a ricostruirli in modo diverso. Sarà il canto il medium principe di questo laboratorio; spesso si canta sotto la doccia, in auto e per molti è davvero difficile cantare ad alta voce, infatti molte sono le persone che si vergognano nel cantare, ad alcuni è stato detto di essere stonati e che per questo è meglio mettere tacere il “proprio strumento musicale”. Durante l’esperienza si canterà in cerchio, si alterneranno momenti di espressione canore ad altri ludici e sarà dato spazio alla messa in scena dei vissuti emotivi. Il laboratorio creerà un pretesto divertente per sperimentare le abilità legate al ritmo e all’improvvisazione canora; le attività proposte hanno l’intenzione di stimolare non solo la propria creatività ma anche la vicinanza emotiva con gli altri, daranno la possibilità ai partecipanti di rischiare, rompendo il muro delle inibizioni e dei timori legati alla possibilità espressive della nostra voce e del nostro corpo.

Mi chiamo Anna Lamo, mi sono laureata in psicologia e specializzata psicoterapia ad indirizzo psicodramma classico. Sono esperta di Tecniche attive, Nel 2010 ho costituito la prima compagnia di Playback theatre in Campania dal nome Donastorie. La mia curiosità sul teatro mi ha portato a sperimentare anche altre forme di espressività teatrale: moderno, d’improvvisazione e dell’oppresso. Mi interesso dell’utilizzo delle pratiche teatrali e di drammatizzazione per scopi psicoterapeutici, sociali ed educativi. Per saperne di più www.apsimed.it

Sono Marialaura Lo Coco, canto e studio canto fin dalla più tenera età. Ho frequentato il corso CET (Centro Europeo Tuscolano) per interpreti nella scuola di Mogol e corsi di “Circlesong” con Albert Hera e Roger Treece, tecnica della quale sono appassionata. Ho avuto come insegnanti personaggi tipo: Gianni Bella, Mango, Gino Paoli. Ritengo la formazione elemento fondamentale nel mio percorso professionale e seguo con regolarità i corsi dia aggiornamento SIEM (Società Italiana Educazione Musicale) indirizzato agli insegnanti di propedeutica musicale. Ritengo che chi fa musica debba coltivare anche l’espressività corporea e ho seguito corsi di teatro e improvvisazione col gruppo “Tabula Rasa” di Verona. Insegno canto da 10 anni in varie scuole e sto portando avanti da alcuni anni dei progetti personali sulla coralità e sull‘improvvisazione

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Laboratorio D: IL TEATRO IN CARCERE
Dove il primates diventa senziente”
Questo laboratorio è pensato tanto come condivisione della metodologia di lavoro dei laboratori di Teatro in Carcere attuati da “Empatheatre, la Compagnia dei Salvastorie”, quanto come esplorazione del proprio carcere interiore, e dei metodi per farvi luce attraverso il Teatro Sociale.
Disciplina: TEATRO SOCIALE, TEATRO IN CARCERE
– conduttore Alessandro Bianchi , Lucca (Max. 25 partecipanti);

ORARIO: venerdì 20 agosto 2021 ore 14:30 – 18:30 e sabato 21 agosto ore 9:30 – 13:30

Il carcere porta l’esperienza umana a confrontarsi con le due dimensioni fondamentali e basilari della sua esistenza: lo spazio e il tempo. Lì decide qualcun altro per te; la struttura e tutti gli abitanti di quelle isole particolari ne sono condizionati, modificati (non riguarda solo i detenuti, ma tutti coloro che lì operano).
Un laboratorio di teatro in carcere sfida questa legge naturale, in modo non eversivo ma virtuoso, dilatando, contraendo, esplorando l’essere umano nella sua dimensione di spazio e di tempo, di emozione e di pensiero. Lo fa per mezzo dell’arte e in particolare dell’arte teatrale, avendo a faro l’idea più molteplice di libertà che si fonda sul superamento del pregiudizio e dello stereotipo.
Il carcere diventa cartina tornasole della nostra società e di noi stessi, ci fa da specchio implacabile.
Come ebbe a dire Dostojevskij “il grado di civilizzazione di una società si riconosce dalle sue prigioni”.
I percorsi teatrali di questi anni in alcune case di reclusione, ci hanno permesso di elaborare varie strade da condividere e da proporre, non solo per chi opera in carcere ma per tutti. È un percorso adatto a chi opera in vari contesti del Teatro Sociale, per approfondire i propri strumenti tecnici e teorici, per trovare nuove modalità, ma è anche per chi è mosso esclusivamente dalla voglia della scoperta di sé. Questi percorsi e sensibilità vogliamo condividere, perché crediamo siano un ottimo modo per indagare, in modo attivo e partecipato il “cambia il mondo“ che quest’anno è parte del tema di Mitos 2021.

“Il Teatro in carcere si configura oggi come una pratica formativa non tradizionale, che aiuta la ri- scoperta delle capacità e delle sensibilità personali, ma anche una modalità di espressione positiva di emozioni negative o angoscianti; l’esperienza del gruppo teatrale consente, infatti, di sperimentare ruoli e dinamiche diversi da quelli propri della detenzione, sostituendo i meccanismi relazionali basati sulla forza, sul controllo e sulla sfida con quelli legati alla collaborazione, allo scambio e alla condivisione. Il laboratorio e attività in ambito teatrale costituisce un patrimonio da valorizzare e dal quale partire per costruire percorsi che abbiano una dimensione artistica ma anche formativa, … al fine di rendere il carcere non solo un istituto di pena ma anche un istituto di cultura, cioè un luogo dove le contraddizioni e le energie in esso presenti vengano valorizzate e trasformate in senso costruttivo e propositivo e non solo in senso contenitivo.” (www.giustizia.it)
Questo laboratorio è pensato tanto come condivisione della metodologia di lavoro dei laboratori di Teatro in Carcere attuati da “Empatheatre, la Compagnia dei Salvastorie”, quanto come esplorazione del proprio carcere interiore, e dei metodi per farvi luce attraverso il Teatro Sociale. In quanto tale è consigliato sia per gli addetti ai lavori, sia per i principianti che si approcciano per la prima volta a queste tematiche

Alessandro Bianchi è membro di Empatheatre di cui è cofondatore. Si diploma come attore e regista presso la scuola SAT GITIS (Mosca) diretta da Jurij Alschiz. Studia per diversi anni Pedagogia teatrale e Biomeccanica Teatrale con Nikolaij Karpov; Studia e si perfeziona in Commedia dell’Arte presso la scuola Sperimentale dell’attore di Pordenone. Attualmente si sta specializzando da alcuni anni con Anatolij Vassiliev. Già membro della Compagnia di Commedia dell’Arte Kalambur Teatro e della Compagnia di Commedia dell’arte “Cave Carro”, è co-ideatore del WorkShop di Commedia dell’Arte “Officina Commedia dell’Arte”. Attore/fondatore di Cantiere Obraz_Laboratorio Permanente, Compagnia già diretta da Nikolaij Karpov; di Experia, di Alchemia. Specializzazioni in vari ambiti del Teatro Sociale. Da alcuni anni operatore teatrale presso le C.R. di San Gimignano, Lucca e Massa. Co-fondatore di Dublab S.r.l. Casa di Produzione Cinematografica. Docente formatore in strumenti di Arte Drammatica, Biomeccanica Teatrale, Commedia dell’Arte, discipline del Teatro Sociale in differenti ambiti e contesti.

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Plenaria Conclusiva: SPAZI PERCEPIBILI, SPAZI POSSIBILI
conduttrice Barbara Masi, Pietrasanta (LU)

ORARIO: domenica 22 agosto 2021 ore 10:00 – 12:00

Il percorso di chiusura di questa edizione di Mitos ha come titolo “Spazi percepibili, spazi possibili”: un’ esplorazione vocale collettiva guidata, finalizzata a mostrarsi con coraggio e conquistarsi nuovi spazi attraverso la voce.

Aderire a spazi di possibilità, espandere la propria presenza, attraversare luoghi abitati da altri nella ricerca dell’incontro attraverso l’ ascolto.

Alzare consapevolmente la quota per un obiettivo comune di ricostruzione.

Barbara Masi è attrice, educatrice, operatrice teatrale, operatrice shiatsu e in costellazioni familiari sistemiche, esperta di comunicazione consapevole attraverso la voce. Si forma in teatro, danza, scrittura, regia e voce con Alfonso Santagata, Jean Meningue, Enzo Pezzella, Daniela Dolce, Laura Curino, Marco Calvani, Francesca De Sapio, Maurizio Donadoni, Enrique Vargas, Germana Giannini, Ugo Chiti, Vasanti, Teatro del carretto, Balletto civile, Roberto Castello, Lorenzo Gleijeses, Ernani Maletta, e per 18 anni è allieva di Francesca Della Monica, una delle piu’ eclettiche figure di ricerca vocale che si muove nelle più alte realtà teatrali tra Italia, Francia e Brasile. Dalla stessa riceve una formazione privata e l’ autorizzazione a lavorare con il suo metodo registrato “Vocatione spatium vocis”.

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Vi aspettiamo a braccia aperte! Empatheatre, la Compagnia dei Salvastorie

Per informazioni: [email protected], consultare la pagina web www.empatheatre.it o chiamare al numero 347-8599527

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”
(Italo Calvino, Le città invisibili)