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MITOS
Meeting Italiano di TeatrO Sociale
Lucca, 22 – 25 agosto 2019

Tema: Siamo nella stessa barca… Io e Te

La consegna del laboratorio finale di domenica 25 agosto fu: scegliete un qualcosa dei laboratori che avete seguito e sintetizzatela in una scultura.

Questa è la mia scultura. In una mappa dei continenti la conduttrice ci invitò a posizionarci dove avremmo voluto vivere. Io mi posizionai sulla Sicilia. Perché? Risposi: perché sono vecchio e qui ci sono le mie radici culturali. Hassan si posizionò sul Gambia e disse: perché qui ci sono le mie radici culturali. Così ho costruito questa immagine.
Perché io tengo il cartello GAMBIA e a lui ho dato il cartello SICILIA? Non lo so, mi è parso più significativo. In Sicilia come in Gambia vivono persone che hanno radici culturali, affetti, speranze… e anche sofferenze.

Nella mappa dei continenti il nigeriano Evans si posizionò in Europa perché, disse, c’è la libertà. Io intervenni: c’è il benessere e la libertà perché vi rubiamo l’oro, il petrolio, il coltan e i minerali per le batterie delle auto elettriche e col nostro eccesso di consumismo provochiamo il riscaldamento della Terra e la desertificazione dei vostri territori.

Il problema della migrazione non è accoglienza S Ì /NO, quanto invece avviare politiche che vadano verso una più equa distribuzione delle risorse di Madre Terra e che l’Africa cessi di essere terra di rapina e che gli africani stiano bene nella terra dei loro padri, delle loro madri e della loro cultura.
Hassan, Evans e il suo connazionale Godfrey mi hanno voluto per questa scultura.

L’immagine a sinistra l’ha voluta Lucia. Nel gruppo eravamo in quattro, Lucia, Hassan, Evans e io. La consegna era raccontare le proprie storie da cui costruirne una comune e metterla in “scena” con una scultura.
Hassan ed Evans hanno raccontato storie terribili e non hanno voluto, giustamente, metterle in scena. Un conto è dire una esperienza dolorosa altro conto è esprimerla col corpo, la intensità delle emozioni cresce in modo esponenziale. Allora ho detto: mettiamo in scena la nostra storia di oggi pomeriggio in cui ciascuno di noi ha dato qualcosa agli altri e ha ricevuto qualcosa. Avevamo le caramelle e ce le siamo scambiate come metafora del nostro reciproco arricchimento.
Evans e Luigi, il papà di Lucia, hanno composto questa scultura che richiama le parole della poesia di Ignazio Buttitta che avevo recitato il giorno prima. “Non mi lasciare solo, ti voglio dire che se tu ti appoggi a me e io mi appoggio a te non possiamo cadere nemmeno se la bufera ci insegue a ventate”.