Nuova Era. Singolare il fatto che linguisticamente “Era” possa risuonare come il verbo al passato “era”. Una cosa nuova che era. Come se il nuovo nascesse comunque dal passato.
Non c’è nuovo senza vecchio? Non c’è futuro senza passato? Senza un punto di riferimento, tutto perde di identità? Siamo disorientati, per la prima volta nella storia dell’essere umano non abbiamo un modello di riferimento: non riusciamo a definire cosa è vita e cosa è morte, cosa è essere maschi o femmine, il vero e il falso: ascoltiamo un telegiornale e ci chiediamo se è vero o no quello che ci è stato detto. Ma i modelli passati non ci calzano più.
Siamo allora in un’epoca da costruire e quindi con grandi possibilità?
Per la prima volta ci sono 8 miliardi di teste al mondo che possono pensare soluzioni, opportunità.
Abbiamo la possibilità di costruire una nuova era?
La 18° edizione del Meeting Italiano di Teatro Sociale si svolgerà nel centro storico di Lucca presso CRED Centro Risorse Educative e Didattiche in Via Sant’Andrea, 33 – Lucca Il programma consiste in 4 laboratori di Teatro Sociale della durata complessiva di circa 8 ore e 4 laboratori “spot” di 4 ore ciascuno, una tavola rotonda iniziale ed una performance conclusiva di teatro sociale, oltre a 1 concerto e 2 spettacoli serali, gratuiti, aperti alla cittadinanza
Quota di iscrizione: € 120 entro il 15/08/2025 – € 190 oltre il 15/08/2025
Studenti € 25
Opzione “porta un amico”: sconto di € 15 sulla tua quota di iscrizione per ogni iscritto da te presentato
Per iscriversi clicca qui
Per informazioni ulteriori potete scrivere a [email protected]
10:30 – 11:30
Accoglienza e registrazione
11:30 – 13:30
Tavola rotonda: il teatro sociale in una nuova era
Dialogo aperto con i conduttori dei laboratori
13:30 – 15:00
Pausa pranzo
15:00 – 19:00
Laboratori “spot”
Laboratorio A
Laboratorio B
Laboratorio C
Laboratorio D
21:00
I PILS in concerto
Nella luce della notte
09:30 – 13:30
Laboratori “lunghi”
Laboratorio E
Laboratorio F
Laboratorio G
Laboratorio H
13:30 – 15:00
Pausa pranzo
15:00 – 19:00
Laboratori “lunghi”
Laboratorio E
Laboratorio F
Laboratorio G
Laboratorio H
19:30 – 20:00
Performance finale dei partecipanti al laboratorio di Teatro Potenziale
21:30 – 22:15
Spettacolo Teatrale
Tappeto rosso
È la storia di una ragazza che una sera – occhi sognanti, portamento elegante, un pizzico di tremore – vive uno dei suoi desideri più intimi: una notte romantica, vestita di rosso, con l’uomo che ama. È tutto programmato, è tutto perfetto. È pronta per viverla a pieno? Lo scopo del progetto è quello di affrontare una delle problematiche più gravi della nostra società: la violenza di genere. Attraverso l’ascolto di un punto di vista interamente femminile, il pubblico avrà la possibilità di riflettere sul concetto di consenso. Quali sono, con esattezza, i limiti entro i quali è possibile, se non indispensabile, parlare di violenza? Progetto inedito del Collettivo Artemisia Testo e Regia di Alessio Bernardoni Con Gaia Bernardoni, Silvia Cecchini, Eleonora Giannecchini, Zoe Guerrini, Chiara Indelitali e Alice Tolomei
10:00 – 11:30
Un mosaico di esperienze
Sintesi dei laboratori: pillole di gruppo per una Nuova Era
11:30 – 12:30
Performance di Playback Theatre
a cura di
Il Meeting si concluderà alle ore 12:30
Vi aspettiamo a braccia aperte!
LABORATORI SPOT
Venerdì 29 agosto orario 15:00-19:00
Laboratorio Spot A: Il Metodo del circo-teatro ipotetico
Circo-Ipotetico è un metodo di lavoro che utilizza le arti circensi come mezzo per contribuire al benessere, allo sviluppo personale e all’autonomia, imparando a scoprirsi e a trovare nuove forme di espressione. La formazione vuole fornire le competenze per insegnare “Circo” e attivare un processo artistico con persone con disabilità, tenendo un focus sull’autismo e le neurodivergenze, basato sull’esperienza pluriennale del progetto Circus Aut Out. Si propone di insegnare un metodo di lavoro per usare il Circo e le arti performative in generale, come strumento di inclusione sociale. Il corso è aperto a tutte le persone che lavorano o hanno a che fare con il mondo del sociale e/o artistico.
– conduttore: Samuele Mariotti
Laboratorio Spot B: Il Teatro Sociale e di Comunità e la promozione delle life skills
Il laboratorio teatrale come spazio di esplorazione e potenziamento delle life skills, le competenze per la vita. Quelle competenze cognitive, affettive e relazionali individuate dall’OMS come centrali per affrontare le sfide che la vita ci pone e costruire gli strumenti di promozione del proprio benessere contribuendo a una comunità salutogenica. Pensiero creativo e critico, autoconsapevolezza, comunicazione efficace, gestione delle emozioni, empatia… Queste competenze, sempre più riconosciute a livello internazionale come competenze chiave nell’educazione e nella formazione professionale, sono risorse cruciali per far fronte alle sfide urgenti che si vanno delineando, e che già le nostre società affrontano: poter interpretare in modo critico informazioni, promuovere comunità inclusive e contrastare le disuguaglianze, leggere la complessità e promuovere il benessere proprio e della propria comunità. Il laboratorio offre spunti pratici per il lavoro con il teatro volto alla promozione delle life skills. A partire da attività di costruzione del gruppo, co-costruzione artistica ed espressività individuale, il gruppo di partecipanti alternerà momenti di pratica teatrale e ludica collettiva a momenti di riflessione individuale per la scoperta delle risorse personali e il potenziamento delle competenze per la vita. La proposta è rivolta a professionisti e operatori di ambito culturale, educativo, sociale e di promozione della salute e per chi vuole prendere parte a un’esperienza di scoperta e conoscenza di sé
– conduzione a cura di: SCT Centre (Social Community Centre)
Laboratorio Spot C: Imperium – Autobiografia dal futuro
Cosa è rimasto di noi, dei nostri sogni, delle nostre speranze, delle nostre certezze? A che punto siamo arrivati? E cosa ci prospetta il domani? “Imperium – autobiografia dal futuro” è un processo rigenerativo che parla di quello che siamo, di chi eravamo, di quello che diventeremo. Comodamente rinchiusi tra le macerie delle nostre società e sommersi da milioni: di oggetti, di app, di guerre, di intelligenze artificiali e da informazioni che ogni giorno creano nuovi bisogni e nuove povertà – il tempo sembra aver perso ogni funzione, ogni prospettiva, ogni senso. Ed è proprio in questa sorta di oblio che un gruppo di persone si riunirà per attraversare tutto questo caos…per mutarlo, per mutare sé stessi. Non è un gioco di ruolo, non è una lotta alla sopravvivenza, né tantomeno una corsa all’estinzione…ma una possibilità, un nuovo sguardo, un nuovo percorso di vita, un nuovo percorso di crescita. Tecniche: training psico/fisico, teatro di narrazione, teatro documento, teatro sociale
– conduzione a cura di: Ultimo Teatro
Laboratorio Spot D: AI-Drama
Il laboratorio teatrale si propone di affrontare artisticamente la questione del digitale nell’era contemporanea nelle sue molteplici declinazioni: social media, algoritmo, intelligenza artificiale (AI) e così via. L’obiettivo principale del laboratorio è quello di riflettere su uno dei veri e propri protagonisti della nostra società, il digitale, attraverso una riflessione condivisa e l’esperienza pratico-artistica. L’idea è quella di servirsi dei nuovi approdi della tecnologia a scopo creativo. Ecco che l’intelligenza artificiale diventa strumento per la scrittura, il social media per la costruzione di una scena, il tiktok per una pratica recitativa. L’uso consapevole dello strumento digitale ci consentirà di essere padroni, e non schiavi, della tecnologia, e di farne un buon uso. Gli strumenti che saranno messi in atto per il laboratorio, insieme agli attori e alle attrici partecipanti, spaziano da quelli tradizionalmente legati al mondo del teatro – il lavoro sul corpo, l’improvvisazione, l’analisi del testo e la costruzione delle scene nello spazio – alle novità del digitale. Si creerà così una vera e propria armonia tra tradizione e innovazione, per non dimenticarci che, per evolvere, sono entrambe indispensabili
– conduttore: Alessio Bernardoni
LABORATORI LUNGHI
Sabato 30 agosto orario 9:30-19:00 (pausa pranzo 13:30-15:00)
Laboratorio Lungo E: Il corpo delle parole
L’evoluzione e l’innovazione, parole che vengono associate al concetto di nuovo, hanno portato ad un annichilimento delle relazioni sociali intese come ascolto, osservazione e percezione emotiva della realtà, di sé e dell’altro. La comunicazione verbale è sempre più orientata ad un’estetica del linguaggio a discapito di una verità; i contenuti seguono le regole del marketing e non quelle del bisogno effettivo; l’ascolto non combacia con la comprensione e la comprensione non attua la rielaborazione personale. Nasce, dunque, la necessità di ricondurre l’essere umano, facente parte di una società e di una comunità, ad una semplicità e ad una chiarezza espressiva che, sebbene possa sembrare un ritorno al passato, pongono le basi per la costruzione di una nuova era in cui, parole, corpo ed emozioni dovrebbero unire e non dividere. L’obiettivo del laboratorio è ricondurre i partecipanti al centro della propria comunicazione non verbale mettendo in luce i contenuti primari senza l’ausilio delle parole. La narrazione perde il suono e acquisisce forza espressiva attraverso il movimento, non coreografato, ma naturale, portando al massimo l’esposizione emotiva e la chiarezza gestuale. Osservazione, ascolto e ricerca di una sintesi funzionale alla comprensione dell’altro renderanno possibile la creazione e la codifica di una nuova forma di narrazione senza limiti espressivi, culturali e linguistici. Ai partecipanti verranno consegnate scene e/o monologhi della letteratura teatrale. Verranno analizzati i personaggi, le loro relazioni e li stati emotivi principali. Attraverso tecniche di mimo, clownerie, espressione corporea libera e guidata verranno consegnati gli strumenti necessari per la costruzione di scene non verbali in cui il gesto, l’espressione e il movimento annulleranno completamente la parola a favore del non verbale e del linguaggio universale del corpo.
– conduttore: Umberto Bianchi
Laboratorio Lungo F: La fantasia è un posto dove ci piove dentro – Laboratorio di teatro potenziale
“Magari fosse possibile un’opera concepita al di fuori del Self, un’opera che ci permettesse d’uscire dalla prospettiva limitata ad un io individuale, non solo per entrare in altri io simili al nostro, ma per far parlare ciò che non ha parola, l’uccello che si posa sulla grondaia, l’albero in primavera e l’albero in autunno, la pietra, il cemento, la plastica…” (I. Calvino, Lezioni Americane/Molteplicità). Che cos’è il teatro? Che cos’è il potenziale? Che cos’è il teatro potenziale? Non conosciamo le risposte a queste domande. Forse le intuiamo, le ipotizziamo, le immaginiamo. Forse supponiamo di saperle. Possiamo però dire che abbiamo preso queste due parole e le abbiamo ‘combinate’ insieme. Ne è uscito fuori un rodariano ‘binomio fantastico’ che ci ha spalancato le porte del mondo dell’Italo Calvino oulipiano e combinatorio. Questo meraviglioso ‘scoiattolo della penna’ ci ha consegnato una delle tante chiavi di lettura della parola ‘potenziale’ , così come lui la immaginava: “Ogni esempio di testo costruito secondo regole precise apre la molteplicità ‘potenziale’ di tutti i testi virtualmente scrivibili secondo quelle regole, e di tutte le letture virtuali di quei testi”. Et voilà: a noi non è restato che applicare questa sua definizione al teatro, accettarne tutte le implicazioni che da essa inevitabilmente sono discese, e sperimentare fin a dove poterci spingere nell’arco di un’intensa giornata di laboratorio teatrale al termine della quale cercheremo di rendere concreto e visibile questo potenziale con chi lo vorrà vedere, ascoltare, condividere. Il laboratorio è aperto a tutt* Per partecipare è richiesto abbigliamento comodo per il laboratorio eabito/vestito/completo bianco per la restituzione conclusiva (possibilmente bianche anche le scarpe) e un cellulare con possibilità di accesso autonomo alla rete.
– conduzione a cura di Scarpanò – Teatro e Metodi Attivi
Laboratorio Lungo G: Identità personale e sociale nel Playback Theatre
Il Playback Theatre è una forma interattiva di improvvisazione teatrale che mette in scena in forma artistica emozioni e storie personali condivise dal pubblico. E’un teatro sociale di restituzione, immediato e spontaneo, che “onora le storie” e facilita la connessione tra il pubblico, generando sviluppo di comunità. È stato sviluppato nel 1975 da Jonathan Fox e Jo Salas nella Hudson Valley di New York (USA) e oggi è utilizzato in più di 70 paesi in tutto il mondo. Negli anni la continua sperimentazione condotta dal Center for Playback Theatre di New York, dalle Scuole e dalle compagnie di tutto il mondo, ha portato nuovi elementi e influenze nelle forme espressive, accogliendo la creatività e la ricchezza dell’incontro tra persone e culture diverse. Il workshop propone un’esperienza di esplorazione del tema dell’identità, personale e sociale, attraverso il Playback Theatre. L’identità si plasma nel tempo, nel corpo, negli incontri. È un processo in continuo movimento, intrecciato con il nostro vissuto, le relazioni, il contesto culturale e sociale in cui siamo inseriti. Attraverso il Playback Theatre, le nostre storie si rispecchiano e si intrecciano con quelle degli altri, e l’espressione artistica può generare consapevolezza e connessione. Ma possiamo davvero restituire un vissuto che nasce da un’esperienza lontana dalla nostra? Quanto contano l’empatia, l’intenzione, e quanto invece i limiti del nostro sguardo che rischiano di semplificare, interpretare o cancellare la complessità dell’altro? Attraverso il corpo e la scena indagheremo i confini dell’ascolto e della rappresentazione. Ci chiederemo cosa significhi “giocare l’altro” in modo etico e consapevole, mettendo in gioco i nostri limiti – come performer e come esseri umani. Cercheremo strade per integrare empatia e senso critico, per onorare storie che mettono in discussione i nostri riferimenti. Ci alleneremo a restare aperti, vulnerabili, consapevoli – eppure presenti, autentici, per poter accogliere la complessità dell’altro senza semplificarla. La prima parte del workshop sarà di tipo esperienziale, con attività volte a esplorare il tema dell’identità, personale e sociale. La seconda parte sarà dedicata a lavorare con il Playback sulle storie che emergeranno dal gruppo, lavorando sulla dimensione artistica e sulle forme espressive. Il workshop è aperto a chiunque voglia praticare il Playback Theatre, a chi lo considera un’esperienza artistica, relazionale e con una dimensione sociale; a chi è interessato a coltivare l’ascolto, il dialogo e uno sguardo attento verso le dinamiche che ci attraversano. Si richiede un abbigliamento comodo e calze antiscivolo o scarpe comode.
– conduttrice: Roberta Roberto
Laboratorio Lungo H: Non aspettiamoci troppo dalla fine del mondo
Ovvero: I got dem ol’ Armageddon blues again, mama!
Anche se non è ancora chiaro se sarà con uno schianto o con un piagnisteo, se sarà determinata da un dito che preme un pulsante rosso o da una lenta e dolorosa desertificazione, la preoccupazione per una catastrofe imminente si insinua in tutti i discorsi sullo stato del nostro mondo. L’immaginario occidentale pullula di figure di catastrofi: esiste persino un genere cinematografico dedicato ad esse, che, nonostante il forzato lieto fine spesso appiccicato, non fa altro che alimentare un diffuso sentimento di angoscia. La fine del mondo, come suggerisce il critico letterario Stefano Brugnolo, è diventata una “metafora ossessiva” nella nostra cultura. È una metafora senza speranza: una crisi senza eschaton, una fine senza un nuovo inizio, come le “apocalissi psicopatologiche” descritte da Ernesto De Martino, in cui il senso interiore di perdita del mondo è irreversibile. È molto diverso dall’idea di rivoluzione, che implica una palingenesi: la fine di un vecchio mondo come condizione necessaria per la nascita di uno nuovo. Questa idea è simile alla nozione di cambiamento in terapia. Il cambiamento non è solo una questione di sostituire parti usurate o di rattoppare dei buchi; per guarire, devo lasciarmi alle spalle il mio vecchio io e organizzarne uno nuovo. Siamo in grado di andare oltre la “metafora ossessiva” e di creare insieme nuove immagini e metafore che possano nutrire e sostenere sia la nostra resistenza positiva alle minacce reali sia la nostra comune visione di possibilità diverse? L’obiettivo di questo workshop è quello di affrontare questi temi pesanti in modo leggero; inizierà con una rivisitazione giocosa di profezie antiche e moderne, indagandole e rielaborandole in modo creativo; poi procederà con l’esplorazione delle immagini del cambiamento, elaborando infine un compendio poetico di questa movimentata ricerca.
– conduttore: Salvo Pitruzzella
CURRICULA
Samuele Mariotti
Presidente dell’Associazione Spazio Ipotetico, insegnante e formatore di circo, fondatore del Progetto Circus Aut Out, formatore Nazionale di Circo e artista di teatro Circo. Lavoro ormai da anni usando il circo come strumento per l’inclusione sociale, in vari contesti, (scuole, centri di salute mentale, centri diurni, periferie a rischio…) cercando di cambiare lo stigma verso alcune classi sociali. Pensa che la bellezza di ogni persona sia la sua unicità, un diritto da tenersi stretto.
SCT Centre (Social Community Centre)
SCT Centre nasce nel 2003 come gruppo di lavoro e si formalizza nel 2013 attraverso una convenzione dall’incontro tra Corep – Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente, TPE Teatro Popolare Europeo (partner artistico) e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Torino. Dalla creazione di spettacoli teatrali e performance al designing e realizzazione di laboratori di formazione e di eventi di comunità, attraverso la metodologia del Teatro Sociale di Comunità, che abbiamo creato con Università di Torino, ideiamo e gestiamo progetti multiprofessionali e intersettoriali innovativi che combinano creatività artistica, ricerca scientifica e impegno sociale. Collaboriamo con una vasta rete di partner nazionali e internazionali pubblici e privati e con professionisti dell’educazione, sociale, salute impegnati in una prospettiva di welfare culturale. Lavoriamo negli ambiti della partecipazione culturale e civica, rigenerazione urbana, inclusione sociale, educazione e promozione della salute. Il nostro impegno principale è sviluppare metodologie innovative per amplificare l’impatto sociale e di salute del teatro, promuovendo l’empowerment a livello individuale e comunitario.
Ultimo Teatro
Fondato nel 1999 Ultimo Teatro Produzione Incivili è un gruppo di artisti multidisciplinari composto da attori, registi, drammaturghi, performer, video maker. Oltre ad occuparsi di produzione e circuitazione dei propri spettacoli, è dedita alla formazione – all’interno di teatri e scuole di ogni ordine e grado – attraverso progetti di: teatro sociale, teatro civile, teatro comunitario, teatro e disabilità. Negli ultimi 10 anni ha avviato una serie di percorsi sul territorio per il recupero delle tradizioni orali e la raccolta delle memorie d’infanzia (da coloro che sono nati tra gli anni ’30 e gli anni ’50) con cui realizza: libri, spettacoli, laboratori, progetti e siti specifici
Alessio Bernardoni
Alessio Bernardoni, 27 anni, si laurea in ‘Lettere’ (L-10) presso l’Università di Pisa nel mese di dicembre 2020. Successivamente, si iscrive al corso di laurea magistrale in ‘Italianistica, Culture Letterarie Europee, Scienze Linguistiche’ (LM-14) dell’Università di Bologna, conseguendo il titolo nel mese di marzo 2023. Sostiene, tra gli altri, l’esame di ‘Teatro Sociale’, grazie al quale conosce e approfondisce le esperienze teatrali di Pippo Del Bono, Armando Punzo, Antonio Viganò, Marco Baliani e Babilonia Teatri. Consegue, a febbraio 2025, il master in HR Generalist della Executy Academy.
Frequenta, fin da adolescente, i corsi teatrali de ‘La Bottega del Teatro’ e studia canto moderno con l’insegnante Maria Pia Pizzolla. Nel 2021 partecipa, in qualità di allievo, ad alcuni laboratori teatrali promossi da Emilia-Romagna Teatro Fondazione (ERT). Attualmente, insegna materie umanistiche, Italiano e Latino, agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di primo e di secondo grado presso Esedra S.r.L. Socio fondatore dellAassociazione Culturale Collettivo Amalia A.P.S di Bologna per la quale lavora come operatore culturale, conducendo, tra gli altri, un laboratorio di scrittura creativa. Co-autore, attore, regista e dramaturgo per tre progetti artistici: Malcapitale, corto teatrale relativo alla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009; Tappeto rosso, spettacolo corale sulla e contro la violenza di genere; Incuba, spettacolo-laboratorio sul ritiro sociale adolescenziale e sul fenomeno hikikomori
PILS
Nascono nell’estate del 2020, con l’intento di scrivere brani autobiografici mixando le inclinazioni musicali di ognuno dei componenti. Quasi subito però il trio abbandona l’idea e come per gioco si proietta nelle situazioni quotidiane che daranno vita al progetto e poi all’album “Da Montmartre a Portalborgo” Fondatori e componenti del gruppo sono: Lorenzo Di Bari (Lore) – Percussioni – Street artist e disegnatore libero professionista, alla prima esperienza da musicista; Francesco Biadene (Fra) – Chitarra e Voce – Musicista con vari progetti e album propri all’attivo.; Manuele Pesticcio (Lo zio) – Chitarra e voce – Operaio metalmeccanico e musicista autodidatta.
Umberto Bianchi
Docente di regia, mimo, body acting, recitazione, Direttore didattico del corso di Regia Teatrale Attore, regista, mimo. Inizia il suo percorso formativo/artistico all’Accademia drammatica di Lucca specializzandosi, successivamente, nel mimo, nella Body Acting, nell’espressione corporea e nell’espressione corporea emotiva. Studia danza terapia collaborando con molte compagnie professionali come coreografo e supervisore. Nel 2004 vince una borsa di studio della regione Lazio per frequentare l’accademia di recitazione e doppiaggio “Corrado Pani”, in seguito alla quale lavora con nomi dello spettacolo quali Annabella Cerliani, Gianni Diotiaiuti, Roberto Pedicini, Pino Insegno, Chiara Noschese, Claudio Insegno, I Picari, Giorgio Albertazzi ed altri esponenti del panorama artistico italiano. Particolarmente attento alle dinamiche del gruppo fa regia e conduzione.
Diventa docente di espressione corporea, movimento scenico e recitazione nel 2008, ponendo molta attenzione al mondo dei bambini e degli adolescenti. Attualmente conduce laboratori teatrali nelle scuole primarie e secondarie. Insegnante di Mimo e Body Acting presso l’Istituto Teatrale Europeo, direttore didattico del corso di Regia Teatrale
Scarpanò – Teatro e Metodi Attivi
Scarpanō – Teatro e Metodi Attivi è uno spazio creativo all’interno del quale il teatro viene utilizzato sia da un punto di vista artistico e performativo che sociale e terapeutico, creando esperienze, percorsi, spettacoli e performances che favoriscono e sviluppano la creatività, la spontaneità, la prosocialità, il benessere del singolo, del gruppo, della comunità anche attraverso l’ausilio dei cosiddetti metodi attivi d’intervento.
Ha una sua produzione teatrale indipendente e realizza, anche grazie alla sua corrispondente Associazione Culturale, progetti di carattere artistico, pedagogico e psicologico in svariati contesti. Al suo interno trova inoltre collocazione la ‘Bottega del LibroTeatro’, uno spazio di promozione della lettura e della letteratura per ragazzi attraverso il teatro.
Roberta Roberto
Sono performer e conduttrice di Playback Theatre e counselor espressiva e trasformativa. Mi sono formata alla Scuola Italiana di Playback Theatre di Torino e ho partecipato a workshop internazionali su conduzione, movimento, corpo e temi sociali. Nel 2024 ho ottenuto la certificazione in Leadership presso il Centre for Playback Theatre di New York. Partecipo al programma annuale di training promosso da HEED, che riunisce Playbackers da tutto il mondo per progetti legati alla giustizia sociale. Dal 2021 sono nel consiglio direttivo dell’IPTN (International Playback Theatre Network), occupandomi di programmi, tra cui la Conferenza Internazionale, e comunicazioni esterne. Mi sono formata in Terapia Transgenerazionale, psicodramma e Business Constellations, approcci che integro nella facilitazione insieme a linguaggi espressivi e corporei come tecniche moreniane, scrittura, pittura e collage. Dal 2018 progetto e conduco laboratori in Italia e all’estero, incluse le conferenze IPTN in India (2019) e Sudafrica (2023). Dal 2020 faccio parte delle compagnie LIVE! e DireAzioni. Sono interessata all’immaginazione e al movimento come strumenti espressivi, non solo sul palco. In particolare, la fotografia rappresenta per me una forma espressiva simbolica e sperimentale, che utilizzo per esplorare il rapporto tra mondo interiore ed esteriore. In teatro e fotografia mi affido al corpo, all’immaginazione e al simbolo per far emergere significati attraverso il movimento e l’esperienza.
Salvo Pitruzzella
È nato e vive a Palermo. Ha diretto per 25 anni la Scuola di Drammaterapia del Centro ArtiTerapie di Lecco, ed è stato Professore di Pedagogia dell’arte e di Scrittura Creativa nelle Accademie di Belle Arti di Bari e di Palermo. Socio Onorario della SPID (Società Professionale Italiana di Drammaterapia), è stato uno dei fondatori dell’EFD (European Federation of Dramatherapy), della quale nel 2023 è stato nominato Member of Honour. È stato Global Representative presso l’ECArTE (European Consortium for Arts Therapies Education), e ha collaborato con la Royal Central School of Speech and Drama di Londra come External Examiner.
Ha scritto e curato numerosi saggi e manuali sulla drammaterapia e sull’educazione alla creatività, pubblicati in italiano da FrancoAngeli e in inglese da Routledge, e ha collaborato a diversi volumi internazionali. Ha pubblicato tre romanzi, l’ultimo dei quali, Il Vento e la Giostra, è uscito nel 2023 presso le edizioni GFE, Roma. Attualmente dirige, insieme a Susana Pendzik, il Dramatherapy Journal, rivista scientifica della BADTh (British Association of Dramatherapists)
Progetto Teatrale inedito del Collettivo Artemisia
Testo e Regia di Alessio Bernardoni
Con Gaia Bernardoni, Silvia Cecchini, Eleonora Giannecchini, Zoe Guerrini, Chiara Indelitali e Alice Tolomei
Locandina di Veronica Giacomelli
Collettivo Artemisia
Nasce a Viareggio nel Gennaio 2023 con l’idea di tentare una nuova modalità di fare teatro: un coro di voci dissonanti che si riuniscano in un unico messaggio. La realtà, per noi, è esattamente questo. Posizioni divergenti e, spesso, apparentemente inconciliabili, che possono ricongiungersi nella sola prospettiva di un unico obiettivo, di un’unica causa, di un’unica battaglia. Siamo un collettivo di giovani artist* legat* dall’amore per la recitazione, forma d’arte che, più di altre, ci permette di entrare in contatto con il mondo, e di comunicare quello che, agli occhi di tutti e tutte, sembra impossibile da raccontare e, ancor più, da affrontare
Metamorfosi
Siamo una realtà che considera il corpo e il suo benessere al centro di ogni percorso di consapevolezza. L’integrazione di diversi professionisti e competenze facilita la promozione del Benessere e della salute attraverso diversi approcci: il Playback Theatre, la Biosistemica, lo Psicodramma e lo Shiatsu. Nei nostri percorsi ci avvaliamo di metodologie attive di matrice moreniana e il Playback Theatre.
Prediligiamo questo genere di percorsi perché la persona apprende attraverso l’esperienza e il formatore ha un ruolo di facilitatore, è il filo rosso che aiuta la connessione tra saperi, esperienze e riflessioni diverse. Proponiamo percorsi di gruppo e individuali integrati di counseling Biosistemico e Shiatsu e percorsi professionalizzanti per operatori socio-educativi sulle tecniche di counseling, psicodramma e Playback Theatre. Si affiancano al nostro lavoro, le performance della compagnia Openplayback di Bologna, co-fondata da Mara Silvestri, una forma di teatro sociale che onora le storie personali attraverso il racconto da parte del pubblico, che viene coinvolto nel processo artistico e creativo.